Elettrodomestici, container, barchini, parabolrdi e tanto altro "emergono" dal rilievo morfologico di dettaglio effettuato nei canali veneziani.
Il Progetto Bandiera Ritmare del Ministero dell'Istruzione ha finanziato uno studio uno studio di misurazione delle batimetria dei canali veneziani effettuata con un ecoscandaglio ad alta risoluzione effettuato dall'università e della ricerca ha rivelato come neglio anni le acque di Venezia siano diventate una vera e propria discarica.
"I dati permettono inoltre di identificare le aree caratterizzate da grandi dune sul fondo e le adiacenti zone di erosione che documentano i punti più dinamici della laguna profonda, dove è importante ripetere ciclicamente questi rilievi per quantificare il trasporto dei sedimenti - afferma Fantina Madricardo, ricercatrice dell'Ismar-Cnr e responsabile dello studio -. Il lavoro mette a disposizione della comunità scientifica anche i dati di riflessività del fondo (il cosiddetto backscatter), che permettono di avere informazioni sia sulla litologia e quindi sulle caratteristiche fisico-chimiche delle rocce come struttura, durezza e composizione mineralogica, sia sul livello di compattazione dei fondali, che influenza gli habitat e gli ecosistemi lagunari".
I dati elaborati dal CNR saranno messi a disposizione della comunità scientifica affinchè i prossimi studi della laguna possano avere un riferimento che permetta di quantificare le modifiche della morfologia dei canali e le modifiche che il progetto Mose potrebbe portare ai flussi interni alla laguna. La condivisione di tali dati ha permesso all'Istituto idrografico di pubblicare nuove carte nautiche più precise ed accurate che permettano una navigazione sempre più sicura dei canali veneziani.
15-sett-2017
crediti foto: ansa.it